Corigliano d'Otranto

Corigliano d'Otranto

Descrizione

Χωριάνα, Koriàna in griko è una delle tesi più avvalorate per l’origine del nome, abitato sin dall’età del bronzo come testimoniano menhir e dolmen sparsi nel territorio. Fulcro del paese, sin dal medioevo, è il castello De Monti di impianto medievale, ricostruito nei primi anni del ‘500 e rimaneggiato nel corso dei secoli quando fu trasformato in dimora gentilizia dal duca Francesco Trane. Capolavoro dell’arte barocca sulla facciata sono raffigurati artisti e personaggi della storia, filosofi e virtù scolpite per rappresentare le sue qualità e la sua forza.

A ridosso dell’antico maniero la Caporta dal griko cau+porta Porta Sud, è sormontata dallo stemma civico e dall'arme araldica di Giovan Battista de' Monti, il feudatario che intorno ai primi del Cinquecento fortificò oltre al castello l’intero  paese.

Di notevole importanza uno dei pochi esempi superstite dell’arte rinascimentale salentina è l’arco Lucchetti che racconta la storia meglio di un libro, scolpita nella pietra all’ingresso della casa di una coppia quasi a voler sigillare un messaggio di amore eterno, un monito, inciso,  per le generazioni a non perdere di vista quelli che sono i veri valori della vita.

Camminando nel centro storico sono tanti i palazzi, le case a corte e numerose le iscrizioni che sono sparse sugli ingressi delle case e delle finestre che riportano indietro nel tempo, quando non esistevano i social ed i nobili o i proprietari usavano la pietra per imprimere il loro pensiero e dimostrare la loro ricchezza.

La chiesa matrice dedicata a San Nicola Vescovo, fu edificata nella seconda metà del XVI secolo sulle fondamenta di una preesistente cappella. Ristrutturata nel 1622, conserva alcuni elementi architettonici dell'antica struttura come il portale d'ingresso del 1573 sormontato da una lunetta con le statue del Redentore, della Vergine e di san Nicola di Mira. La torre campanaria, risalente al 1465 come risulta dal millesimo scolpito in caratteri greci che indica l'anno 6973, in origine fungeva da torre di vedetta. All’interno nel pavimento decorato a mosaico è rappresentato l’albero della vita che ricorda il suo omonimo e più celebre otrantino opera di San Pantaleone.

Documenti e link

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