Martano

Martano

Descrizione

Μαρτάνα, Martána in griko sorge in una posizione strategica che, dall'antica via romana Traiana Calabra (Brindisi-Lecce-Otranto), incrocia l'asse viario Otranto-Martano-Galatina-Gallipoli.

Ha origini preistoriche, testimonianza sono la presenza di monumenti megalitici come la Specchia dei Mori e il Menhir del Teofilo, che con i suoi 4,70 metri è il più alto della regione.

Si conservano ancora le vestigia di quello che un tempo era il castello Aragonese anche se in parte è stato distrutto e trasformato nel corso dei secoli recentemente durante i lavori di ristrutturazione della piazza a ridosso del maniero è emersa un’antica via traiana.

A 3 km da Martano un insediamento rurale del periodo bizantino-angioino, lo scavo archeologico, condotto ogni estate a partire dal 1997, ha permesso agli studiosi di ricostruire ogni aspetto di questo villaggio, ed anche la realizzazione di un parco archeologico. I reperti venuti alla luce sono numerosissimi, soprattutto del villaggio basso medievale, con attrezzi di vario tipo, fra cui vasi per la vita quotidiana ed epigrafi.

Camminando tra le strade del paese si possono ammirare le diverse chiese decorate da artisti che operarono tra Seicento e Settecento periodo in cui esplose l’arte barocca. Numerosi i palazzi signorili caratterizzati da splendidi cortili o balconi decorati sorti nel corso dei secoli che regalano al visitatore numerose sorprese.

Alla fine del paese, in direzione Borgagne, il monastero di Santa Maria della Consolazione ospita i monaci cistercensi dal 1926 per lascito del barone Angelo Comi e del Cavaliere Cosimo Marcucci. L'archivio e la biblioteca custodiscono documenti e libri di grande valore. Ma a far conoscere oltre i confini territoriali il monastero sono la liquoreria, tra l’altro viene prodotto l'amaro digestivo "San Bernardo" e la produzione di olio, marmellate ed altre bontà.

Dal 2017 Martano è “città dell’Aloe” per l’importante sviluppo della produzione della pianta nel territorio.

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